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Questa è

la mia storia

LETTERA DI UN'AQUILA CHE SI CREDEVA UN POLLO

Come hai cominciato?

Dove hai imparato?

 

Queste sono le due principali domande che ricevo spesso dai miei studenti e dai miei clienti

"Ragazzi, questa è la storia di come sono diventato un freelancer."

 

Se fossi in "How I met your mother" aprirei così questo racconto, ma mi limiterò a dirti che quello che stai per leggere è l'esatto percorso che mi ha reso il professionista che sono oggi. 

Tutto parte da 3 forti passioni che mi hanno conquistato negli anni: il digitale, il marketing e la crescita personale.

😅 FUN FACT😅

Non ho avuto accesso ad Internet sino ai 15 anni.

Sergio Bombelli - Madeira

1993 - 2007

SPENSIERATEZZA
NELLA NATURA

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Vivevo in un paesino nell'aperta campagna cremasca, un luogo immerso nella natura, ma comunque vicino alla città.

Un ragazzino che viveva di bicicletta, amici, calcio e playstation.

 

🤩CHE FIGATA!🤩

Spensieratezza è la parola perfetta per descrivere ogni mia estate tra grest, piscina e tantissimo movimento all'aria aperta.

 

Sarà per questo motivo che adoro la natura e i progetti che la tutelano.

 

Sono cresciuto in un paese mi ha insegnato ad avere fiducia nel prossimo, ma soprattutto a mettere il prossimo nelle condizioni di darmi fiducia.

Il petting con il digitale iniziò ai tempi delle medie, quando alcuni compagni raccontavano di chattare dal loro pc su una piattaforma chiamata "MSN".

Personalmente non avevo minimamente idea di cosa stessero parlando, ma fui davvero incuriosito dalla questione.

Quando tornai a casa, accesi il mio pc con Windows 95, cliccai Internet Explorer...ma nulla, non c'era connessione.

Decisi quindi di abbandonare la questione.

 

Qualche tempo dopo, sempre durante le medie, si presentò un evento che segnò una rottura gigantesca con il mondo della scuola.

 

La causa?

 

Una semplice ricerca di storia😱

Non avendo accesso ad Internet utilizzai quei pochi strumenti che avevo a disposizione: un libro preso in biblioteca, un PC e la leggendaria enciclopedia "Encarta".

 

Tutti i miei compagni, ormai consapevoli dell’esistenza di Internet per trovare informazioni, fecero ricerche decisamente approfondite.


Io mi impegnai molto per cercare di pareggiare il loro lavoro, ma non riuscii a trovare molte informazioni rilevanti.

Mi beccai un voto negativo. Ci sta.

Presi la ricerca per leggere le correzioni e notai una scritta sotto al voto:

“Insufficiente, presa in giro.”

Quell’episodio mi provocò una vera e propria frattura nei confronti del mondo scolastico.

Dall’anno successivo, e per tutto il periodo delle superiori, i miei voti crollarono e il mio interesse per la scuola andò via via scemando.

Sergio Bombelli - Kenya
Sergio Bombelli - Paracadute
Sergio Bombelli - Corea

LA GENESI DI UN RIBELLE

A 15 anni il tempo si fermò.

Il mondo viene colpito dalla più grande crisi economica degli ultimi 50 anni, e questo ebbe ovviamente un impatto anche su di me.

L’impresa familiare dei miei genitori cominció a vacillare, così come il loro matrimonio.

Fu un anno terribile, mi trasferii con mia madre e mia sorella in città e dovetti rincominciare tutto da capo.

Casa, abitudini e amici: una quotidianità spezzata.

 

Quello che non sapevo era che quell’anno terrificante sarebbe stato l’anno che avrebbe cambiato per sempre il mio modo di vedere il mondo.

Nonostante la brutta situazione che stavo vivendo, mi trovavo molto bene in città e finalmente avevo ottenuto quel tanto atteso accesso ad internet.

Finalmente riuscii anchio a chattare per la prima volta con i miei amici su MSN e iniziai a smanettare sul web incuriosito dalla quantità infinita di informazioni che potevo trovare.

Ricordo che a dicembre 2008 sentii parlare di una piattaforma chiamata "Facebook": registrai un account.

 

Per sei mesi ho avuto ben 0 amici su Facebook, poichè in città sarebbe arrivato tra i ragazzi sono nell'estate 2009.

Intanto la mia "integrazione" faceva il suo corso, abbandonai il calcio per trascorrere la maggior parte del tempo con i miei amici.

Motorino e discoteca. A 16 anni vivevamo nell'attesa del sabato sera.

 

Quando tu cresci, anche le tue esigenze crescono.

 

I 20€ settimanali non bastavano più.

L'ingresso in discoteca impattava praticamente il 50% della mia paghetta così decisi di trovarmi qualcosa da fare.

Un mio compagno di squadra si accorse che in città mi stavo ambientando molto bene e che stavo conoscendo diverse persone.

 

Mi propose di aprirci una lista nella discoteca locale per tirar su qualche soldo "facile" portando persone.

Decisi di accettare e di lanciarmi subito come PR.

 

Il risultato dopo le prime 4 serate?

Non guadagnai assolutamente nulla, ma almeno entrai gratis.

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2008 - 2011

Sergio Bombelli 2010
barcelona-palazzo-freedom-sergio-bombelli
Sergio Bombelli 2010
Campagna pubblicitaria Sergio bombelli
Sergio Bombelli - Pursuit of Happiness Lodi
Sergio Bombelli Discoteca

2012- 2015

Sergio Bombelli Sn Colmbano Marketing
2010 Sergio Bombelli
Sergio Bombelli MArketing Adv

UN ANIMALE
SOCIALE

Il digitale ha avuto un ruolo centrale in quegli anni poichè scoprii la mia "formula magica" per spaccare come PR.

Conoscere persone + Social network

Mi spiego meglio.

Stando in giro potevo conoscere più persone mentre con i social potevo andare a ricontattarle per invitarli alle serate in discoteca.

Questo ragionamento sembra molto semplice oggi, ma ti assicuro che in quegli anni poche persone l'hanno fatto.

Fare PR mi fece guadagnare più di qualsiasi altro "lavoretto" avrei potuto trovare a quell'età tanto che mi portò a fare quella che oggi definirei la più grande str***ata che potessi fare: decisi di abbandonare gli studi.

Quello del rimanere a casa con le mani in mano non è mai stato parte di me: decisi di gettarmi a capofitto nel mondo delle discoteche.

Le collaborazioni e il network si allargavano sempre più sino ad avere contatti con alcuni dei più importanti locali della Lombardia e della riviera romagnola.

Nel frattempo in città stavo creando il mio dream team, arrivando a riempire oltre il 50% del locale.

La vera svolta arrivò quando insieme ad altri tre ragazzi decidemmo di creare il nostro evento: creammo "Pursuit of Happiness".

In questa nuova organizzazione ognuno aveva il suo ruolo, io ricoprivo quello di Art Director.

Per prima cosa mi occupai del lancio del nuovo marchio.

Avevo ideato una campagna in 3 step che sfruttava l'offline per creare un impatto e l'online per creare un ricordo.

Il tutto spendendo poche decine di euro per la stampa di alcune locandine.

 

Quando arrivó il grande giorno, fu un successo: 1000 follower alla pagina e 2500 persone pronte a ballare in sala.

 

Capimmo che quella era la strada giusta, così ne organizzammo altri.

 

Mentre la popolarità del nostro brand in città cresceva, anche il nostro reparto vendita accoglieva sempre più ragazzi che volevano aiutarci: arrivammo a circa 200 persone impiegate nella promozione dell'evento.

 

Vedendo i numeri che crescevano, avevamo deciso di alzare il tiro chiamando il nostro primo ospite internazionale.

 

Ma forse avevamo, e perdona il francesismo, “c****o fuori dal vaso” perché le cose non stavano andando come avevamo prospettato.

Qualcosa non andava, non avevamo ricevuto la risposta che credevamo dal pubblico e i nostri ragazzi non riuscivano a convincere le persone a venire.

Abbiamo pensato al peggio, ma qui imparammo una grandissima lezione: mai scegliere un ospite perchè piace a te, sceglilo perchè piace al pubblico.

 

Dopo aver meditato a lungo sui motivi di questo buco preannunciato e dopo aver fatto un po’ di domande in giro abbiamo capito che l'ospite era perfettamente in target con il nostro pubblico, ma non aveva sufficiente notorietà.

Avevamo una pista da seguire:

"come facciamo a far conoscere l'ospite velocemente?"

 

Mi venne un’idea.

Provare per la prima volta le Facebook Ads.

 

Nel 2013 configurai la mia prima campagna con l’obiettivo di raggiungere più persone possibili e farle visitare la pagina dell'evento su Facebook. Qui ci sarebbe stata una sezione dedicata interamente all'ospite, alla sua musica e ai suoi show.

 

Fu un successo.

Una serata memorabile.

 

Qui capii che Facebook, non era più il social da usare per parlare con le persone, ma uno strumento per fare marketing e promozione.

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UN'AQUILA CHE SI CREDE UN POLLO

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Nel 2016, condizionato dai miei genitori, decisi di smettere con gli eventi e di trovare un lavoro “vero” per iniziare a costruire una carriera.

 

"Amazon", il primo lavoro vero.

 

Se stai pensando all'ufficio di marketing, sei sulla strada sbagliata.

 

Facevo il picker in magazzino.

 

Non possedendo alcun titolo di studio non venivo minimamente preso in considerazione dai recruiter quindi dovetti accettare ciò che arrivava. 

Non potevo assolutamente permettermi il lusso della scelta.

Mi promisi di tornare a studiare, ma non lo feci.

 

Nel frattempo fui estremamente incuriosito dalla creazione di siti web, mi adoperai per realizzarne uno. Non ebbi alcun risultato, cominciai a capire qualcosa.

 

Finii in balìa del mondo del lavoro precario con contratti talmente brevi da non poter fare alcun progetto futuro.

 

🤚🏻GIURO, È SUCCESSO DAVVERO

 

Una volta mi offrirono un contratto a tempo determinato di 1 giorno.

 

Li mandai gentilmente a fare in c**o.

 

Nel giro di 2 anni collezionai 8 posti di lavoro, in ambiti completamente differenti: feci il venditore, il magazziniere, l'operaio e il barista.

 

Ero demoralizzato, ma cercai di portarmi a casa il più possibile da ogni esperienza, specialmente da quella come venditore.

 

La mia demoralizzazione mi attiró in un vortice di pensieri che mi portarono a pormi un sacco di domande e a maturare un pensiero laterale che mai avevo fatto prima.

 

Capii che tutte le mie domande necessitavano di risposte.

 

Ricordo che una persona molto cara mi regalò un libro.

 

Ci misi sei mesi per avere il coraggio di aprirlo.

 

Il titolo del libro era “Messaggio per un'aquila che si credeva un pollo” di Tony De Mello.

 

Non so cosa questa persona avesse visto in me, ma non sarò mai abbastanza grato per questo regalo che mi ha letteralmente aperto la mente.

 

Il libro in sè fu illuminante e innescò una passione che mai avrei pensato di voler coltivare: quella della lettura. 

 

La conoscenza da inizio alla mia redenzione.

2016 - 2017

Sergio Bombelli Lodi
Sergio Bombelli - Croazia
Sergio Bombelli - Dakhla
Sergio Bombelli - Gran Canaria

2017 - 2020

Ponte nel cielo
Montagna

UNA LAUREA PER
LA MIA REDENZIONE

Decido di tornare a studiare per prendermi un diploma rimettendo in discussione il mio credo nei confronti della scuola e dei docenti.

 

Di giorno lavoravo in magazzino, la sera andavo a scuola.

 

Le giornate sembravano interminabili ma fu uno degli anni più gratificanti di sempre.

 

Il giorno del diploma sentivo di essere finalmente uscito da quello che mi piaceva chiamara "il purgatorio".

 

Purtroppo la "Divina Commedia" ci insegna che il purgatorio non ha un solo piano, ma è fatto di cornici.

 

Sentivo che il mio cammino nel purgatorio scolastico non era ancora terminato, così decisi di

intraprendere un percorso nel mondo della comunicazione digitale.

Mi iscrissi all'Università degli Studi di Pavia.

 

Dopo il primo semestre capii che il corso avrebbe pienamente soddisfatto la mia fame di sapere, ma non quella di competenze digitali.

 

Nel frattempo trovai il mio primo stage nel mondo del marketing: iniziai come social media & community manager presso un’azienda del settore eyewear.

 

Lavoravo con gli Influencer, creavo post ed ebbi il mio primo incontro con l’analisi dei dati.

 

Era esattamente ciò che volevo fare.

 

Terminato lo stage capii che dovevo laurearmi il prima possibile se volevo lavorare davvero nel “nuovo” mondo di Internet.

 

Per mantenere gli studi lavorai da Mcdonald’s.

 

Era esattamente ciò che mi serviva: mi permetteva di andare a lezione tutti i giorni e la paga era buona.

 

Nel frattempo quella che sarebbe diventata mia moglie stava avviando il suo studio di logopedia e mi chiese alcuni consigli per farsi conoscere in città.

 

Presi la palla al balzo, e ci lavorai come un pazzo.

 

Quando arrivarono i primi risultati capii che quella sarebbe stata la mia strada.

 

A dicembre 2020 fui proclamato dottore in Comunicazione, Innovazione e multimedialità e a gennaio 2021 aprii partita iva.

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Sergio Bombelli - Laurea - UniPV

IL MIO NUOVO IO

Se apri una partita iva dipende tutto da te, nel bene e nel male.

 

Ci vuole costanza, passione e dedizione.

 

Ricordi lo studio di logopedia?

Ecco, quello fu il mio punto di partenza.

 

Avendo ottenuto ottimi risultati li misi in una presentazione e la utilizzai per propormi ai potenziali clienti.

 

La mia attività cominciava a funzionare.

Nel 2022 incontrai una persona che mi disse che avrei assolutamente dovuto prendere in considerazione l’idea di fare formazione, data la mia ottima capacità di rendere accessibili argomenti complessi.

 

Iniziai la mia carriera come docente in Dot Academy dove tenni alcuni corsi online di social media management.

Nel frattempo la mia figura continuava ad evolversi grazie alla curiosità e alla mia grande passione per il marketing digitale.

 

Grazie ai nuovi clienti ebbi modo di “testare” ciò che stavo studiando e di portare risultati concreti.

 

Oggi sono un consulente di marketing a 360 gradi strategico, ma anche operativo.

 

Siti web, adv, contenuti social, email marketing… questi sono solo alcuni dei canali che utilizzo per supportare i miei clienti.

Il punto non è avere solo un sito web, ma uno spazio digitale riconoscibile e chiaro che sappia parlare direttamente al cuore dei tuoi visitatori. 

Non c’è marketing, senza comunicazione.

Non c’è comunicazione, senza un chiaro messaggio da diffondere.

Ogni canale ha una precisa collocazione nel funnel ed è parte del grande ecosistema digitale aziendale.

 

Questo approccio profondo mi ha portato dal 2023 a prendere parte della squadra docenti del master “Marketing Technology Specialist” di ITS Machina Lonati a Brescia.

 

Un’esperienza incredibile che mi permette di avere un occhio sempre aperto verso l’evoluzione del mondo digitale.

 

All’interno del corso insegno esattamente ciò che faccio come professionista e mostro gli strumenti che utilizzo per realizzare i progetti.

Nel caso te lo stesso chiedendo, si.

Utilizzo anche l’intelligenza artificiale.

Non tanto per farla lavorare al mio posto ma per accelerare i risultati dei miei clienti.

Qui nasce l’idea di creare un percorso estremamente operativo per supportare gli imprenditori nell'affrontare la sfida della trasformazione digitale.

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